Emozioni difficili                  

26.01.2024
La silloge è stata pubblicata nel gennaio del 2024 dall'Editore Controluna

LA PRESENTAZIONE DI CARLA PAOLINI                                       

L'autore indirizza la sua ricerca verso una trasfigurazione mentale del vissuto più profondo. Questa premessa ci guida, ci prende per mano, ci aiuta ad entrare appunto nel profondo della sua esperienza.

Già nel primo testo si delineano i temi che accompagneranno tutta la raccolta: la natura nella sua variabile bellezza e i sentimenti come desiderio di condivisione. Una condivisione anelata, che spesso si coglie in alternanza fra "indecisione e comprensione".

L'acqua con le sue sinfonie vivificanti: il "mantice", che irrora e nello stesso tempo insuffla dando vita al pensiero. Ma c'è anche l'inno alla potenzialità della parola, che viene proposta come energia creatrice, rigenerante, e soprattutto implorata perché resti a soccorrerci quando il bisogno di dirci chiede aiuto alla molteplicità delle sue significazioni.

Poi si torna alla memoria, alla compenetrazione con l'altro. La lettura, che è percepita nell'apertura verso un ignoto, che "si genera ai confini del cielo." Ancora, incontriamo i paesaggi remoti da cui abbiamo avuto origine…

Le riflessioni, che prendono vita da impronte naturalistiche, si dilatano verso l'esperienza personale anche quando si è "distratti da solite emozioni" nella luce che avvolge e scopre ciò che prima era sconosciuto. E la costrizione a procedere uniti in una ripetitività che imprigiona "in dimensioni mentali parallele". La conclusione è un addio "che si portava via l'amore".

Ma non è un addio al bisogno di scrivere, no!

L'amore per la parola rimane, quale strumento imprescindibile per trasmette le proprie sensazioni più intime. Anche se i testi sono declinati al passato, la rievocazione ne mantiene intatte e indelebili le pulsioni emotive. Tutta la raccolta nasce dal desiderio di liberarsi da pesi condizionanti, per condividere con l'altro quella aspirazione alla serenità, al quieto appagamento interiore che il contatto catartico con la poesia offre.

Un ideale espresso con parole illuminanti, usate a mo' di colpi di luce, come farebbe il pennello di un pittore, non per ritrarre la realtà, ma per riconfigurarla in poesia.

I versi si sgranano con un ritmo compositivo lineare, sciolto, linguisticamente ricco, ma accessibile e sussurrato per non mettere in difficoltà chi legge, perché gli intendimenti dal poeta arrivino nitidi e possano essere accolti e ricordati da chi li incontra. 


© 2021 Giampaolo Giampaoli
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